Anno scolastico 2016/2017 - AL DI LA’ DEL MURO   Abbattere muri, costruire ponti


C’erano una volta, in un Paese molto lontano, cinque re che governavano su cinque regni diversi, ognuno di un colore diverso. Al confine dei cinque regni sorgevano cinque muri...”. Inizia così un libro per bambini “Il paese dei colori”. Quei muri, quel Paese, non è così lontano...

Oggi la nostra Europa sembra avere preso l’aspetto di una fortezza assediata.
I muri del Passato sono stati sostituiti dai muri del Presente e sembra urgente il bisogno di protezione, di esclusione, di separazione. A 27 anni dalla caduta del muro di Berlino, l’Europa è tornata a costruire altre barriere, a presidiare i confini. Più che verso l’integrazione, la nostra Europa, fatta di “tanti regni diversi”, sembra avviata verso la disintegrazione.
L’opposto della parola “muro” è la parola “ponte”.

Una parola costruttiva, che prefigura l’incontro, il dialogo, l’interazione. Abbattiamo muri per costruire ponti.
Ma questo presuppone un viaggio: intorno a noi e in noi stessi, nel passato e nel presente.
Questo è l’obiettivo del progetto: costruire ponti fuori e dentro di noi e anche fra le discipline, per scoprire che apprendere è unire, costruire, superare e fare nostro.

Prof.ssa Stefania Rastelli. Referente progetti speciali

 

Una grande sfida!

Spesso il lavoro dei docenti è sottoposto ad una dura valutazione (prove invalsi,  allarmi di docenti universitari che trovano i ragazzi sempre più incapaci di scrivere e di parlare) che ci porta spesso a metterci in discussione e in gioco.

L'educazione democratica oggi è un grande sfida! Ci interroghiamo e  ci proviamo!

Ci siamo fermati per una settimana, senza pensare al rincorrere incessante dei programmi, alle verifiche, ai voti. Un scuola aperta, un programma condiviso dagli allievi, il metodo cooperativo, il fondamento sul rapporto educativo docente-alunno ma anche sul legame tra i compagni, i più grandi dei quali insegnavano  ai piccoli, tutto per conferire all'apprendimento coerenza e forza espressiva. Un modo per sviluppare negli allievi l'autonomia, la riflessione critica, la comunicazione, la conoscenza e le abilità. E attraverso la  costruzione di un ponte fatto di scambi tra le varie discipline- e non solo -  è stato possibile abbattere quei muri  che spesso non ci permettono di guardare oltre.

Franca Guerra, docente di Lettere


I muri del passato

Ci sono uomini e donne che hanno vissuto epoche storiche che non  gli  appartenevano. Menti illuminate da idee rivoluzionarie troppo premature per il tempo e il contesto culturale nel quale vivevano e gran parte di loro sono stati perseguitati, oltraggiati e messi al margine in ragione delle loro idee troppo distanti e troppo scomode.

Sull’onda di questa  considerazione  ho pensato di  far raccontare  ai ragazzi la storia di 5 personaggi  le cui vite hanno incontrato MURI pazzeschi e che  si snodano nell’arco di quasi due millenni.

L’attività vede una sinergia  tra scienze, matematica,storia, italiano ed arte e soprattutto un modo diverso di studiare le scienze e i suoi personaggi.

Daniela Brunini, docente di Matematica


Le città invisibili

La produzione di “Una città invisibile”, da loro interpretata come la città della tolleranza e dell’inclusione, risposta alla consapevolezza che il presente è fatto di muri, sia fisici che psicologici. Anche la visione del film “Welcome” ha permesso ai ragazzi di riflettere su un tema d’attualità, come quello della tragicità dell’immigrazione clandestina, inoltre, lavorando all’interno della classe,senza ricorrere al lavoro domestico che avrebbe tolto la peculiarità della settima didattica “ diversa”, hanno più consapevolmente contestualizzato argomenti d’attualità come il muro tra Messico e Stati Uniti, la ‘giungla’ di Calais o i muri antimmigrazione in Europa.

Raffaella Morini, docente di Lettere

 


Un  modo alternativo di fare apprendere.

All' entusiasmo iniziale  dettato dalla frase: "In questa settimana niente libri, niente compiti", si è subito aggiunta un' ulteriore euforia alla frase "lavorerete in gruppo". Fin qui niente di nuovo, sappiamo infatti che per loro le relazioni sono importanti e pertanto possono diventare la base per costruire il loro apprendimento. 

Il progetto affidato a ciascun gruppo è stato creare dei modelli (di cellula in prima, di pelle in seconda) e dei lapbook (in terza). 

Poche indicazioni da parte mia e poi sono partiti alla grande

Ho cercato di creare un'atmosfera di collaborativià: dovendo creare dei modelli con materiale diverso (polistirolo, das, cartoncini, ecc) ciascun gruppo doveva mettere a disposizione degli altri il materiale portato da casa, superando un atteggiamento iniziale di egoismo. E questo direi che ha funzionato bene! Nella realizzazione dei singoli progetti, come era prevedibile,  ci sono stati imprevisti e inconvenienti, ma devo dire che li hanno affrontati e superati più che bene stando ai risultati.

Credo che in questa settimana i ragazzi si siano sentiti a proprio agio e questo ha permesso non solo di personalizzare il loro modo di apprendere secondo le singole individuali necessità, ma anche di sviluppare autonomia e capacità di organizzazione dei tempi.

E' stata una bella esperienza!

Cosima Bonfrante, docente di Matematica


Un ponte per la pace

Dall’alba dei tempi, quando il problema era di attraversare un ruscello o un fiume per raggiungere nuovi pascoli e spostare merci e animali, fino alla comunicazione globale di oggi, la necessità di nuovi ponti è stata ed è fonte di scoperte, di conoscenze, di progresso, di nuove relazioni, di solidarietà. Ecco, allora, i nostri: ponti per il futuro, figure ed esperienze che rappresentano ponti verso la costruzione della pace, l’esercizio dei diritti e l’incontro. Da personaggi noti come Papa Francesco, Rosa Parks, Gino Bartali alle esperienze artistiche del Sistema Abreu e dell’orchestra arabo-israeliana West-Eastern Divan fondata da Barenboim.

Marcella Gussoni, docente di Lettere

 



Con lingue diverse

La lezione di lingua straniera marca più chiaramente nella settimana Muri e Ponti la sua valenza forte di ponte verso la conoscenza : di sé, delle persone che sono attorno, del mondo. Il linguaggio viene utilizzato come fonte di una maggiore consapevolezza, in collaborazione con i colleghi delle altre materie.

Ai bambini di prima abbiamo dato la possibilità di esprimersi in modo semplice (gli aggettivi) per riflettere sulle persone, il loro atteggiamento e le loro caratteristiche  e poi imparare ad affermare e descrivere in brevi frasi il lato positivo di sé, mettendosi in una comunicazione positiva con i compagni: un primo passo per imparare a convivere nel segno del benessere, fin da piccoli  (Il fiore delle qualità abbatte i muri). I ragazzi più grandi hanno fatto incursioni sul tema città alla scoperta di luoghi di convivenza interreligiosa (la Spagna romana e di di Al-Andalus ), o delle difficoltà della convivenza contemporanea, nei muri di Ceuta e Melilla, barriere contro uomini e migrazioni, o  per riflettere sul valore dell’identità individuale, che rischia di perdersi nell’esperienza della migrazione: “ponte tú en su lugar…..”  recita una canzone -mettiti nei loro panni!  Altri  hanno osservato nella biografia di personaggi divenuti famosi quante difficoltà  e ingiuste sofferenze sono ancora legate alle differenze di genere e come reagire ad esse in modo costruttivo (la vita di Malala). Molti hanno  voluto approfondire  la vita delle donne in altri paesi, come l’India e la Nigeria, per  esaminare la condizione femminile nel passato e nel presente in questi stati; altri ancora stimolati dalla testimonianza del “muro della discriminazione” a cui hanno assistito ascoltando il discorso di Malala alle Nazioni Unite, hanno voluto proprio lavorare sull’aspetto della differenza di genere, attraverso interviste a nonni, genitori e coetanei per mettere a confronto non solo diversi modi di pensare legati al genere, ma anche per esaminare le differenze di atteggiamento fra momenti diversi del passato e il presente, il tutto riassunto in un titolo: “She says, he says…”.

Elisabetta Rapacciuolo e Annamaria Angelozzi, docenti di lingue


I muri invisibili

Oggi si rende quanto mai necessaria la costruzione di ponti che uniscano le persone tra loro. In un mondo come il nostro, in cui i muri non sono solo quelli di pietra e di cemento, ma anche vere e proprie barriere immateriali, abbiamo voluto occuparci di quelle barriere invisibili che spesso si interpongono tra noi e gli altri, creando situazioni di difficoltà nella convivenza civile.

I muri invisibili rappresentano, infatti, dei limiti spesso invalicabili, ancora più ardui da abbattere, in quanto difficili da individuare. Abbiamo considerato, in particolare,i muri dell’indifferenza e dell’incomunicabilità, quelli dell’ignoranza, della discriminazione, della paura, con particolare riferimento al timore generato dal terrorismo, e i muri che ci allontanano dalla realtà, cioè quelli della contrapposizione tra il mondo reale e il mondo virtuale. Lavorare alla demolizione di questi muri significa creare un ponte verso gli altri, a cominciare dal nostro vissuto quotidiano.

La settimana alternativa è stata un’ottima occasione per affrontare queste tematiche, un momento di pausa e riflessione, in cui i ragazzi hanno lavorato a gruppi, in modo più libero e autonomo, sviluppando i contenuti per loro più significativi. Un’esperienza sicuramente costruttiva e formativa, anche per il diverso metodo di lavoro adottato.

Chiara Zanetti, docente di Lettere

 

 


Chi sono io? Qual è la mia identità?

Settimana alternativa ovvero  una pausa per riannodare i fili di un discorso iniziato in dicembre con un incontro speciale, quello con due piccole/grandi suore francescane della missione Nutrivida : suor Roberta e suor Sara. Un momento per ripensare a una domanda rimasta in sospeso: chi sono io? Qual è la mia vera identità? Una domanda che va ben oltre i muri scolastici e a cui ciascuno ha dato una piccola risposta.
E poi una riflessione su come studiamo, un assaggio del metodo Feuerstein, il metodo
metacognitivo che fa del bridging uno dei suoi punti di forza.
Laura Verdi, docente di Lettere

 


I muri nella relazione sociale.

Attraverso la lettura del romanzo “ Camilla che odiava la politica” ( L. Garlando), gli alunni di 3B

hanno potuto esplorare il ruolo della politica e riconoscerne la funzione di ponte  nella soluzione dei problemi sociali.  Il tema dei Muri e dei Ponti di questo progetto  ha offerto tuttavia la possibilità di numerosi collegamenti ed ha per questo rappresentato  il filo conduttore di quasi tutto il lavoro svolto nel corso dell’anno . Durante la settimana alternativa ,  gli studenti, divisi in gruppi di lavoro, hanno realizzato alcuni video sui muri e ponti della scuola di ieri e di oggi, mettendo a confronto muri e ponti del passato con quelli del presente e provando ad immaginare  anche quelli del futuro. 

Entusiasti dell’esperienza anche gli alunni di 1 B, dove sono stati trattati i temi dei  muri delle classi sociali  attraverso la lettura di un mito della Cina arcaica  e dei muri di oggi del bullismo. Gli alunni hanno descritto le loro esperienze di esclusione attraverso il fumetto,  poi attraverso letture e  film  hanno  individuato le strategie per la creazione di ponti nei rapporti coi compagni.

Esperienza dunque positiva quella della settimana alternativa, da riproporre.

Donatella Fontana, docente di Lettere


Il muro prende forma...


Giunti alla conclusione del lavoro relativo al progetto "Al di là del muro", desideriamo condividere con voi la documentazione delle attività realizzate dai nostri ragazzi.
Come saprete, il progetto è stato lanciato durante la "settimana alternativa", ma ha poi trovato ulteriori sviluppi nel corso del secondo quadrimestre.
Volevamo far riflettere i nostri alunni sui tanti muri, fisici e personali, che ostacolano la comunicazione, la conoscenza e sulla possibilità, invece, di costruire ponti che permettano dialogo, integrazione, incontro.
Come potrete vedere nel blog che abbiamo realizzato, le piste di lavoro scelte dalle classi sono state tante e varie, ma tutte hanno permesso di lavorare sul confronto e la partecipazione attiva degli studenti.
Nell'atrio della scuola sono esposte le realizzazioni dei ragazzi che potrete liberamente visionare e che sono comunque documentate nel blog "La settimana alternativa"
Prof.ssa Stefania Rastelli